chianti quando la riserva e' titolare
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Per dare modo di scorgere all’interno di ogni singolo bicchiere l’espressione del territorio in cui nasce. Infatti l’aria, il terreno, l’esposizione sapranno dare origine a sensazioni diverse.
Dove le differenze sono vere ricchezze.
Un viaggio attraverso territori diversi che sapranno presentarsi ognuno con le proprie caratteristiche ben definite.
Dove le riserve sono grandi titolari.


Setriolo
Setriolo è un podere in Castellina in Chianti di proprietà della famiglia Soderi, si estende per un totale di 13ha, di cui 3,5 di vigneti. Piccola realtà agricola a conduzione familiare che si va strutturando, grazie ad una particolare alchimia di circostanze, destini, scelte, incontri e, soprattutto, persone. A Setriolo tutto viene seguito con particolare attenzione e rispetto degli equilibri della natura, per offrire prodotti che esprimono la genuina territorialità di una incantevole zona della Toscana.
Vestito di un rosso mattone vivace. Al naso sensazioni decise di argilla e terra. Sul palato fanno capolino la cigliegia sotto spirito, l’incenso ed il cuoio Risulta molto persistente ed elegante con una beva estremamente piacevole.


Lamole
Lamole è la culla della viticultura chiantigiana e la famiglia Socci è legata a questo fazzoletto di terra da una lunga storia che ne fa risalire la presenza fin dagli inizi dell’800! Prima Giovanni, poi il figlio Carlo che nei primi anni del ‘900, insieme alla collaborazione e “fatica” del Signor Livio Piccini, nel 1924 è uno dei fondatori del Consorzio del Chianti Classico. Nei primi anni 2000 la Fattoria passa in mano all’attuale proprietario, Paolo Socci; inizia subito il restauro dei muretti a secco e quindi dei terrazzamenti che hanno sempre contraddistinto nei secoli il paesaggio di Lamole, situato a 600 metri s.l.m. I muretti a secco sono anche preziosi alleati per la maturazione dell’uva cedendo nella notte, ai pochi grappoli delle tante viti di “Sangioveto” allevate ad alberello, il calore accumulato durante il giorno. A Setriolo tutto viene seguito con particolare attenzione e rispetto degli equilibri della natura, per offrire prodotti che esprimono la genuina territorialità di un' incantevole zona della Toscana.
Si presenta con un colore rosso rubino intenso Il naso viene invaso da note floreali e speziate dove si esaltano le note della liquirizia e del caffè Decisamente coinvolgente ogni singolo sorso. Si apprezza moltissimo la freschezza ed il tannino educato.


Monterotondo
Azienda agricola e antica casa colonica risalente all’anno 1056, è ubicata nel cuore del Chianti storico, nel comune di Gaiole in Chianti ad una altitudine di 560 m.s.l.m., i vigneti, poco meno di 4 ettari, si estendono fino quasi a 600! Viene costituita nel 1959 per volere del nonno di Saverio Basagni, attuale viticoltore. Da metà degli anni novanta, Saverio e sua moglie Fabiana, hanno deciso di fare di Monterotondo la loro vita trasferendosi da Firenze, loro città natia. Hanno ripristinato tutti i vigneti ormai vecchi e non più adatti a produrre vino di qualità, attualmente sono tutti iscritti per la produzione di Chianti Classico, la maggior parte coltivati a Sangiovese.
Nel bicchiere si palesa con un rosso rubino deciso. Al naso eleganti sensazioni di cuoio caffè e tabacco. Il palato viene avvolto da note di cannella e garofano, terra.Finale decisamente succoso e con un tannino molto equilibrato.


Castello di cacchiano
Il Castello di Cacchiano, situato nel cuore del Chianti, fu fondato nel X secolo dalla famiglia Ricasoli. Da più di 1000 anni i Ricasoli, la cui prestigiosa nobiltà feudale di origine longobarda risale all’epoca di Carlo Magno, ne sono proprietari. Le origini del castello si collocano in età romana; durante tutto il medioevo il Castello, ubicato in territorio fiorentino, svolse quale fortilizio, unitamente al vicino Castello di Brolio, anch’esso di proprietà Ricasoli, un ruolo centrale nella difesa del territorio dagli assalti condotti dai senesi e dai loro alleati e, successivamente, dagli aragonesi. Dopo una secolare attività vitivinicola della famiglia, l’azienda “moderna”, con il marchio “Castello di Cacchiano”, prende avvio nel 1974 quando la proprietà viene ereditata dalla N.D. Elisabetta dei Conti Balbi Valier, vedova del Barone Alberto Ricasoli-Firidolfi, padre di Giovanni, l’attuale proprietario.
Vestito di un rosso rubino con riflessi granato. Al naso fresche sensazioni di prugna cotta, liquirizia e caffè appena tostato. Il palato rimane fresco e ben asciutto con una decisa presenza del cuoio e del cioccolato fondente.
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